Informazioni personali

La mia foto
Esploratore Estremo www.mauriziodoro.it maur.doro@gmail.com

FOTO E RINGRAZIAMENTI


Ringraziamenti


Innanzitutto voglio ringraziare Madre Natura per le immense cose che crea e la sua grande energia che ci viene donata ogni giorno senza chiedere nulla.
Sotto è quello che vedo io ogni giorno dalla finestra di casa mia.
Alba sul golfo di Cagliari.
Grazie per esistere ogni giorno nuovo.


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Alla mia famiglia:

 

alla mia compagna Lisa che con la sua energia, determinazione e con il suo sentimento fa crescere e protegge il nostro nido. E’ unica e insuperabile. Il frutto sono i nostri 2 cuccioli Andrea e Greta. Lisa e i bimbi mi aiutano e mi donano immensa serenità, sono i miei angeli custodi. Io cerco di dare tutta la carica di vibrazione positiva che percepisco e ricevo dai miei contatti interiori e spirituali per offrirla a loro con tutta la mia forza, che possa servire loro e attingere nel cammino spesso difficile della vita.
Lisa mi aiuta moltissimo e mi supporta in ogni istante, mi sento sereno, protetto con lei e mi spiace moltissimo averla fatta soffrire e stringere i bambini nella notte per tutte quelle interminabili 4 ore.
Il nostro cammino non è ancora terminato ed io ho bisogno di imparare ancora molto da Lei e dai nostri cuccioli.
Vi voglio bene.


Un pensiero di grande affetto va a mia mamma e a mia sorella Emanuela che non le ho mai dimenticate, in tutti questi anni hanno seguito le mie avventure, mi hanno sempre appoggiato e aiutato nella preparazione di tutte le cose e materiale prima della partenza (ed anche dopo). Un grande supposto fatto con grande sentimento e legame sincero. Lo sapete che non sarà l'ultima?. Un grande bacio e forte abbraccio.

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Voglio ringraziare con un forte abbraccio e con il cuore:


il Grande Amico Francesco Carloni di Arco ( TN), siamo "nati" assieme in questo mio mondo avventuroso, ci conosciamo da oramai più di 25 anni, ed anche se io oramai vivo stabilmente in Sardegna da 6 anni ci sentiamo e vediamo spesso.
E' lui il mio principale contatto quando sono nelle spedizioni, lo è sempre stato in tutti questi anni ed aggiorna in tempo reale il mio sito http://www.mauriziodoro.it/.
Anche per questa avventura, le comunicazioni erano costanti tra me e lui, ed anche se poche, Francesco è sempre riuscito a leggere tra le righe dei miei piccoli messaggi, la situazione vera in cui mi trovavo, le gioie, le difficoltà.
Francesco ha sempre tenuto i contatti e conosceva la situazione in ogni fase anche notturna, comunicando con il Ranger Jared Funderburk del Wrangell-St. Elias National Park & Preserve, con la Guardia Costiera Americana (U.S. Coast Guard) durante tutto l'intervento di soccorso (durato in tutto circa 4 ore, dalla mia richiesta di aiuto alla lettera che ho scritto per email e confermava che tutto si era risolto ed io stavo bene).
Francesco è sempre rimasto in contatto telefonico dando tutte le informazioni nei dettagli, con la mia famiglia e con tutti gli amici che chiedevano notizie.
Un grandissimo lavoro per lui,
"io cerco di fare del mio meglio e lo faccio con il cuore, oramai ci conosciamo da quasi sempre e so come sei fatto e qual'è la tua energia, so che quando decidi di fare una cosa la fai e non mi stupisci quando inventi qualche cosa anche se estrema perchè so che hai esperienza e la fai con determinazione, tu non ti preoccupare ci penso io, io ti seguo...... tu pedala e non rompere.....",
mi dice sempre e qualche volta mi bacchettona.
Una persona speciale di grande sensibilità e genialità che io ascolto sempre nei suoi suggerimenti e indicazioni ed a cui io sono molto affezionato.
Grazie Francesco per quello che hai fatto..... preparati perchè non è finita qui... c'è altro in pentola, ti lascio riposare un po ma poi si riparte. I Naturaider sono sempre pronti.
Un forte abbraccio.

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Un Ringraziamento a Matteo Cozaglio, (Ceniga TN) un ragazzo giovane che ha cominciato da poco una nuova fase della sua vita con la nascita di una bambina. Anche lui mi conosce da circa 15 anni, è la spalla di Francesco, è lui che conosce gli strumenti e le strategie della tecnologia. Sempre presente e disponibile, in ogni momento lui c'è e davanti al PC è in battaglia e scarica di tutto. Mamma mia quante volte lo chiamo  "Matteo ci sei? sei libero?
Dimmi tutto.
Matteo non riesco a fare....
Matteo come si fa......
Matteo tu conosci il programmma....
Sempre presente anche lui nelle mie spedizioni ed anche questa volta lui c'èra per sistemare tutti i problemi delle connessioni e comunicare con l'Alaska.
Grazie Matteo, ma tienti pronto che appena mi si inceppa qualche file.........
Matteo ci sei?
Un caro saluto e tanta fortuna per la vita.


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PER L'ALASKA:

Grazie a Jared Funderburk Ranger del Wrangell-St. Elias National Park & Preserve

Un ragazzo giovane, ma di grande esperienza ed umiltà. Mi ha dedicato un giorno intero mostrandomi mappe e fotografie del percorso. Indicandomi nei dettagli i punti più difficili da superare con il canotto e dandomi tutti i consigli necessari per affrontare il difficile percorso.
Ho incontrato veramente un ragazzo semplice, molto disponibile e cordiale, ha seguito passo passo la mia avventura sentendola un po sua. Io ero sereno e mi sentivo sicuro sapendo che lui era sempre in contatto con me tramite il PC che gli mostrava i miei spostamenti e i continui messaggi di ok che mandavo con il mio trasmettitore satellitare.
Lui e il suo PC erano sempre vigili e attenti, mai un attimo di pausa.
Lui ha gestito tutta l'operazione di salvataggio prima avvertendo la sede centrale della Guardia Costiera di Juneau e poi continuando a mantenere il contatto min per min e comunicando con Francesco e la mia famiglia in tempo reale lo svolgersi di tutta loperazione.
Jared è stato importantissimo per me, una persona molto speciale che ama il suo lavoro, la vita e questa favolosa terra dalla Natura Selvaggia... l'ultima frontiera.
Io posso solo dire GRAZIE Jared, sono contento di averti conosciuto, averti ascoltato ed aver pensato a te ed alle tue parole quando ero in difficolta'.... "pensa alla tua famiglia ed alla tua vita, ne hai una solo"
Jared: sei nei miei pensieri e nel cuore per tutta la mia vita. Ciao ti abbraccio.



Dall'Italia lettere tra Maurizio e Jared

Ciao Jared come stai?
Io ora finalmente sono a casa con Lisa e i miei bambini.
Sono molto stanco e molto affamato, mangio ogni ora.
Non riesco a dormire molto solamente 3 ore al giorno.
Sto ancora pensando a questa bellissima avventura.
Sono molto contento di averti conosciuto e parlato con te.
Tu fai molto bene il tuo lavoro e con molto amore.
Io amo la natura e la vita.
Ho fatto un'avventura molto importante per il mio cuore.
Ho visto la grandezza dell'Alaska, la sua natura, i suoi boschi, il suo oceano, i suoi fiumi, le paludi, il fango. molti orsi.
E' stato molto bello e molto importante. Ero solo e questa solitudine non fa male perché è con madre natura, è una solitudine che cura l'anima dell'uomo.
Ho finito prima la mia avventura, mancavano solo 4 km alla pista per Cordova. Era quasi finita. Non importa, è più' importante che io stia bene e adesso sia a casa con la mia famiglia che è molto importante per la mia vita.
Ero molto in difficoltà a Cupple River, molta pioggia e fango, il fiume aveva molta acqua e molti tronchi con le punte, con molta nebbia e non vedevo nulla.
Il mio rivelatore satellitare a chiesto aiuto ed io ringrazio te per la tua velocità è grande lavoro per chiamare i soccorsi e spiegare la situazione mia di pericolo.
Grazie per avere scritto molto al mio amico Francesco in Italia. Lui dice che sei molto grande e gentile.
Tu eri sempre molto attento in internet sulla mia situazione dell'avventura.
Grazie.
Questo incontro con te è un importante ricordo per tutta la mia vita futura, ed io ho parlato molto ai miei bambini di te.
Io in Alaska non ero solo, ma avevo un amico ed eri tu come un angelo custode che mi seguiva e controllava.
Grazie.
Io sono in Sardegna e quando tu un giorno vuoi fare una vacanza tu puoi venire a casa mia.
Io ti aspetto.
Io posso scrivere una lettera del tuo buon lavoro con me alla sede centrale per spiegare che tu sei una persona molto importante e molto sensibile.
Tu puoi darmi l'indirizzo che io scrivo una email. Io ti saluto con un forte abbraccio e grazie per tutto quello che hai fatto per me.
Salutami anche gli altri ragazzi molto gentili che ho conosciuto con te.
Grazie amico e ti aspetto in Sardegna Maurizio


Ciao Maurizio!
Sono molto felice di sentire da voi. Più felici di sapere che siete con la vostra famiglia. Ho scritto la mia esperienza e postato nel mio blog. http://www.jlfexplorer.blogspot.com/
Forse è possibile tradurlo e vedere come tutto è accaduto per me? Era un'intensa giornata per me pure e non riuscivo a smettere pensando a te e chiedendo che cosa stava accadendo. Sono molto felice che ho avuto il piacere di conoscerti. Fin dall'inizio, ho saputo che si sarebbe un amico. Ho potuto vedere che sei un uomo buono, onesto e genuino. Sapevo quanto amavi la vostra famiglia e vorrei fare tutto in mio potere per aiutarvi.
So che sarà vederti ancora un giorno. Non so quando, ma so che alla fine renderà la strada. Ringrazio per l'invito. Mi sento fortunato che ti ho incontrato, e ancor più fortunato ad essere in una posizione dove ho potuto offrire l'aiuto necessari. Sapevo che tu non eri solo un uomo che aveva bisogno di aiuto, ma un marito, un padre e un vero amico a molti. È stata una grande esperienza per me e io sono grato che potrei aiutarti Maurizio!
Non dimenticherò mai questa intera esperienza. Spero che si può leggere il mio blog e la storia che ho scritto su questa esperienza. Lì, si può vedere che cosa stavo pensando.
Ero così felice quando ho scoperto che vi erano al sicuro a Cordoba. La guardia costiera è impressionante. Sono anche grato a loro perché hanno fatto accadere! Sono sorprendenti!
So che era molto difficile là fuori, con la pioggia, acqua, fango, vento e nebbia. Posso immaginarlo molto bene. Hai sicuramente fatto la cosa giusta. Ritengo che sia anche una migliore esperienza ora, che sarebbe stato facilmente se hai finito. Vita è incredibile, e vedo che si visualizza con uno scopo. Io sono allo stesso modo. L'Alaska è anche sorprendente. È così potente e bella. Penso che la tua esperienza è grande!
Spero che il mio messaggio è chiaro. Ho tradotto qui su internet. Io resterò in contatto con voi di sicuro! Grazie Maurizio. Spero che voi sapete che anche guadagnato un sacco e imparato molto in vita da tutto questo. Grazie! Ciao alla tua bellissima famiglia!!
Cordiali saluti,
Jared

Friend for Life

I made a friend here in Yakutat about two weeks ago. He's an Italian man who arrived straight from his home and family in Sardegna, Italy, to Yakutat. Here he was to begin a solo trek from Yakutat to Cordova, by foot, bike, and packraft. Thats about 300 miles of coastline, and in some of the most pristine wilderness on Earth. When he arrived to the airport, he went into the fly shop next door and began asking questions about maps, etc. for his trip. The woman there who I know quite well, as you do most people in a place like Yakutat, thought immediately of the trip I had just been part of and gave me a call. I told her to send him my way. So then, on my way back from picking up my scooter with fresh new tires, I saw him by the Yakutat sign. I knew it was him. He had his bike, a large dry bag, paddles strapped to the sides, and just looked like an Italian. So, I cruised over, still in my uniform and on my lunch hour. I pulled up and introduced myself, telling him I was Jared, the ranger she had told him about at the fly shop. Nothing but smiles, he shook my hand and I took a photo for him in front of the "Welcome to Yakutat" sign. It was a beautiful, clear day and Mt. St. Elias was towering in the background. I told him to come to the ranger station and from there, I don't think we stopped talking for the next 5-6 hours. I would say his English was somewhere around 30%. My Italian is probably about 1/4 of that, but I did know that Spanish was similar in many ways, so between my English/Spanish, and his English/Italian/Spanish we could conversate almost fully.
He was a lot like me in many ways. He was happy, friendly, and here because he truly loved exploring. He wasn't in a race, or trying to prove anything to anyone else, he just simply loved being out there, and he had chosen one of the greatest places in the world to take a trip like this. I could see the passion in his eyes. He was so eager to learn and willing to accept advice from anyone who was willing to give it. He was determined, but in a wise way, and he knew the power of all the elements. We talked for hours, discussing, tides, glacial rivers, bears, and all kinds of things that would come into play on his trip. I can hear him now! When I would mention something that was intense, or he shared a story of something similar, he would say; "Mamma Mia!" I had traveled to Italy several years ago and spent a few weeks roaming around, but I never met anyone who said it like him. I go him set up with a tide book, let him use my laptop and internet so he could upload a few recent photos to his blog, and we talked about his emergency backup plan. He's a smart man, and already had his own SPOT unit, which is basically a personal emergency locator. You can program a list of emails into your account online and send out messages via satellite while in the backcountry. Though they are limited to OK, and HELP for the most part, you at least have a lifeline if you should get into any trouble. I added my email to his list of recipients and also asked Freddie, who works here with me to add his because I knew I would be out of town for a few days during Mauri's trip. We also sent an email to his family back in Italy from my account so they would have a contact should anything happen. Everything looked good, and I felt confident that he would be successful. Not long after that was all taken care of, he took off for Harlequin Lake. He told me he would stop back in after a night or two there, and before he took off on his expedition.

Just as I figured, a few days later, there he was outside my office window. Still all smiles, as usual, he polished off a huge sub sandwich and came in to chat. Once again, we were talking a mile per minute and just figuring out a few last things before he took off. The safety clip for his bear spray had gotten pulled off at some point while he was out at Harlequin lake, so I gave him one from our old, out-of-date stash. We talked a bit about how to deal with bears, but I'm sure he already had some experience around them, seeing as he's already had several adventures in Alaska.
By now, he seemed more like a friend to me than just some other visitor or person passing through. We shared a lot of the same excitement about this place, and just enjoying the outdoors in general. I was glad to have met Mauri, and it was evident that the feeling was mutual. Once we had all the logisitcs worked out, and it was time for him to take off, we shook hands and I wished him the best. We thanked each other, and made attempts to express how nice it was to have met, despite our language barrier. He knew that I understood as well as anyone else in this world the challeneges he had ahead of him and that created a link between us that only him and I could fully understand. If you've ever been on a great journey, whether it be a 2 week trip in the wilderness on your own, or a 6 month backpacking trip in several countries, you know exactly what I'm talking about. Its something you just can't explain to the people who haven't experienced it for themselves. Mauri's trip would take him much further than I had gone, and I knew he had some serious obstacles, but I was sure he would make it. He had told me about his wife and chidren back in Italy, and I knew he was smart enough to make the right decisions. He knew what was most important in life and his love for them all was apparent.
So, for about 14 days, I went about my business here in Yakutat, tracking Mauri the entire way. When you receive the emails, it automatically links you to a google Earth map, and shows you the person's exact location, coordinates and all. I watched as he paddled across Yakutat Bay, crossed several of the rivers I had crossed, and eventually he passed my ending point and crossed Icy Bay. I kept up with my email as best I could when I knew he would be doing a major crossing. I thought Icy Bay might be one of the toughest because the Bay is quite wide, but ulitimately I knew that the glacial rivers, flowing directly from the highest coastal mountain range on Earth could be the greatest danger. That was something I stressed a lot in our conversation before he left, and I could tell he already understood it himself. The Icy waters of these rivers are 100% unforgiving. It doesn't matter how strong you are, or how experienced you are. If you allow yourself to get into a bad situation with these rivers, they can take your life in an instant.
Mauri continued on quite steadily though, and he eventually made it to Cape Yakataga, where I knew he had Les, the pilot I have flown with on most of my adventures here, drop him a cache of food. That would be the last chance he would have to restock his pack with food before reaching Cordova. I called Les as he approached the pick up point and let them know that Mauri was almost there. They had the food there waiting for him, as I knew they would. I thought to myself that day; "I'll bet he's having a damn good meal out there today!" When you're in the backcountry for several consecutive days, your tastes and cravings for certain foods are magnified in a way that you can't even imagine. So, Freddie and I watched him as he made his way closer to the Copper River Delta. I had spoken to other explorers who come through the area, and I knew this would also be a difficult part of the trip, but I was heading out to Juneau for the weekend and wouldn't be able to keep up with my email as frequently. I talked to Freddie and he was sure, as he had been the entire time as well, to keep a check on it and make sure we kept seeing that "OK" message come through. I went, and returned from a great trip to Junaeu, and got back on Saturday, the 6th of August. Everything was still looking good. There were a few days when he didn't seem to make much ground, but I knew that was par for the course, and the weather had been quite undesirable during that time. So, the days continued to pass and Freddie and I had began to get used to seeing that "OK" message in our inbox each day. I knew there were times when I just couldn't be there to watch my email consistently, but I also knew what its like to be out there all alone, so I made sure to do the best I could and be there for Mauri just in case he needed my help.
Well, on August 9th, that time came.
I took this photo from his blog. It shows the conditions he was up against well, I think.

Freddie and I didn't have to come into work until 10am because we would be heading out to work on a cruise ship, and we work until 7pm on those days. We came into the office and it was just another ordinary day. We sat down at our computers as we do about every morning, logging into our gov't accounts, and began to check our emails. I was logging onto my computer when I heard Freddie say; "Jared, he just sent us a HELP message!" For a split second, it was a bit surreal. We looked at each other and the reality of what those 4 little letters meant sank into us both very quickly. So many thoughts ran through our heads during those 2 seconds, and we knew we had to get moving on something. So, without wasting any time, which is the most precious variable in any rescue, we wrote down the exact coordinates of his location and quickly determined that our next action needed to be to call the U.S. Coast Guard. We didn't have the number just lying around, so I opened up another window on my computer, and found a number for an office in Juneau. They immediately transferred me to the Chief there in Juneau, and I informed her of the situation. I told them where I was calling from and that I had been tracking Mauri for over two weeks. I told her that he was experienced and I knew without a doubt that if he sent out those HELP messages, then he really needed it. I didn't want to waste a second! I thought about his family back in Italy and I knew they had received that same HELP message. I can even remember his wife's name, Lisa. I knew he had children, and during our conversations back at the ranger station before he left, the love he had for them was obvious! We continued to get the HELP messages on average about every 10 minutes. This was a good thing because it showed us that he was still coherent, and able to continue sending the message. 100 different scenarious ran through my head. My mind never stopped calculating and trying to determine what every little sign meant, and what had happened. I knew that he was only about 10-20 miles from reaching his destination, but he still had to cross the Copper River and I knew this was one of the toughest obstacles. Judging from his location on google Earth, I thought there was a great chance that he had tried to cross and got caught in water that was too shallow to paddle. The worst thing about that is you can't just get out and pull your raft because you often sink up to your thighs in glacial silt. Many people have lost their lives in situations like this. The suction created by the mud around your legs can make it impossible to get out and if you happen to be in a tidal flat, its just a matter of time before the water rises over your head. So many different scenarios went through my mind, and I just kept imagining what he was going through at that moment. I knew that he was thinking of me, because I was his main connection to any help. I remembered telling him distinctly before he left, and as I shook his hand; "If you get into trouble, don't worry, there will be help on the way!" I stayed in touch with the CG and eventually set the emails up where they were being forwarded directly to them. That way they knew the most recent coordinates, just in case he moved. The chief told me that she had approved the use of a helicopter through their chain of command, but it just happened to be up in Seward refueling. That meant it would be an hour before they could reach Mauri. All I could do was say ok, and tell her to keep us informed as things happened. It was tough though because I knew he was probably out on a flat in the Copper River. If he had lost his raft somehow and gotten into the water, I knew they might be too late. It was all a guessing game for us at this point.
Not long after I talked to the CG the second time, the emails stopped coming. He had been sending them every 10 minutes for about an hour, then, they just stopped. 30 minutes went by, and nothing. I started to get really worried at this point. All I could think of was what he could be going through at that moment. I knew he was thinking of his family! Another 15 minutes passed, and nothing. The worst part about all of this was that Freddie and I had to leave within the next 15 minutes because we had to head out to do our thing on a crusie ship at the Hubbard Glacier. I thought to myself, how the hell am I going to get up in front of 1,000 people and just pretend that everything is perfectly fine. Nothing else really mattered to me right then. It was my job, but I even considered skipping out on the ship. Ultimately, I knew that there wasn't much more I could do from here, so I decided that I had to go. Pamela, who works with us, took over watching the emails and could forward them to the CG should any more come in. The fact that he had sent messages consistently for about an hour, then just stopped all of sudden, made it impossible for me not to imagine the worst. I know it wouldn't have been my fault at all because I had done everything I could to help him, but there's still a sense of responsibility you feel in a situation like that. I thought that maybe I should have been more assertive in talking to the CG and letting them know that I knew he was in real trouble, and we needed to get to him as fast as possible. Ulitimately, I knew I had done as much as I could at that point. It was all up the the U.S. CG from there.
Freddie and I got on the ship and did our thing, all the time wondering what was taking place out at the Copper River right then. Once I finished my presentation, one of the crew members on the ship snuck me down to his office and let me use the internet so I could see if there was another SPOT check from Mauri. I was nervous walking down to check that email, as I had been for the past few hours. I knew it would be the moment of truth for me and when I opened it I saw there had been more messages sent from Mauri, maybe an hour after Freddie and I left the office. At least this let me know he was still alive at that point, and the helicopter was due to reach him around then. That was a major relief for me. Its amazing what you can infer from certain behaviors or how things tend to occurr. I felt there was more of a chance that his situation was not quite as critical as it could have been. From the beginnng, you don't really know if the person only has a few more minutes, or hours to live because you don't have any other clues. Still, I didn't know what the case was and after another hour or so I was having dinner with Gerry, who had taken me to use the internet the first time. He asked me if I'd like to go check it again. He understood exactly why we were concerned and would want to know the status of everything, so he took me right back down to his computer. It was then, that I finally saw the short reply Pamela had sent to his family in Italy. "We are not sure of his condition, but we do know that Maurizio is now safe in Cordova. He will fly from there to Anchorage, then to Italy." All I can say after that is RELIEF! I knew the Helicopter that was heading his way was based out of Cordova, so that was all the information I needed. Maurizio had told me that he was going to call me when he made it to Cordova, and as always, he did what he said he was going to do on the next day! Our conversation was limited a bit more by being on the telephone, but the messages we both wanted to send were clear. I could hear the emotion in his voice as he thanked us and told me how he had gone as far as he could go. It had been raining non-stop, foggy, windy, muddy, and he had no food left. There, on a sandbar, in the Copper River, the US Coast Guard picked him up with a helicopter. He was only about 10 miles from his destination, but because he knows his limits, and wants to make it back to Italy to hold his children and his wife, he decided it wasn't worth it. He was right, and because he made that decision, he is there with them now. Smiling, I garauntee it! He said "Jared, out there, I think of You, and my Life. Grazie, Grazie!! I said; "Prego, Prego!!", then switched to Spanish and told him that we would talk soon mi Amigo." He said; "Si Si , Mi Amigo For Life!"

Thank you U.S. Coast Guard!
That's Real!
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Voglio ringraziare la squadra U.S. Coast Guard che mi ha soccorso.
Incredibili, sono come il corpo dei Marines. Veri professionisti e super allenati.
Dopo circa 2 ore e 30 arriva, sento un forte rumore di motore da oramai qualche min e improvvisamente sbuca dalla nebbia il gigantesco elicottero sopra la mia testa e sopra tutto il mio materiale che avevo sparpagliato per farmi individuare. E' qualche decina di m sopra di me, e il fortissimo vortice che fanno le pale alza oltre al ventaccio anche il fango e l'acqua, io barcollo mi tengo i vestiti e mi chino.
10 secondi e si allontanano.... ho avuto un dubbio.... torneranno?
10 min dopo ritornano e sorvolano la zona paludosa cercando un posto ampio e sgobbro dai tronchi. I 2 piloti individuano un posto buono a circa 30- 490 m da me. In cominciano la discesa mentre un 3 soccorritore è agganciato fuori dal portellone e fa segni di manovra.
Io sistemo tutta la mia roba nelle sacche ed è pronta per caricare.
Si abbassano ma non toccano il terreno solamente lo sfiorano probabilmente per non sprofondare nel fango.
Velocemente schendono 2 giganti con tanto di casco integrae con visiera scura abbigliamento tecnico e protezioni ovunque. C'è anche la barella pronta.
Si avicinano velocemente, il rumore è assordante e il vortice sembra far volare tutto da un momento all'altro, me compreso. Mi fanno cenno con il pollice rivolto in alto, OK, io rispondo altrettanto OK.
Mi mettono una mano sulla testa e l'altra sotto l'ascella e senza accorgermi sono seduto all'interno con una cuffia in testa, una coperta tecnica attorno al corpo che si muove al mio forte tremolio, poco dopo anche il mio materiale e la bici trovano posto nella grande caringa.
Con ancora il portellone aperto e il solito soccorritore agganciato allesterno che indica la manovra, l'elicottero si solleva prima lentamente poi poi si piega e comincia a sorvolare tutta la palude. Mi allungano una scatola con dei panini e bibite, che io divoro assieme alle lacrime che lentamente scendono e si confondono con la pioggia sul mio viso.
Nel frastuono sento le loro voci gridare nei piccoli microfoni delle cuffie "OK OK he is on the helicopter OK OK"
Ci guardiamo negli occhi senza dire nulla, loro accennano ad un sorriso ed io abbasso gli occhi.... ho fallito l'obiettivo!
Mi danno una pacca sulla spalla e mi dicono "perchè sei triste, dovresti essere contento, sei qui al sicuro"
Che stupido che sono hanno ragione.
Da piccoli bocchettoni esce forte aria calda che mi fa riacquistare sicurezza e sensibilità alle mani
Dal finestrino in silenzio guardo ed ammiro questa enorme distesa di fango.
Ho imparato a rispettare la natura. Qui in Alaska bisogna piu di ogni altro posto.


Grazie a:
da DX 1° pilota Mike Gionck, e ai soccorritori Ryan Tinsley e Cris Moore, 2° pilota Adam Spencer


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Gli amici:


Grazie a tutti gli amici sardi, arrivando in Sardegna ho trovato una famiglia meravigliosa. Siete incredibili, non mi sento solo, sento forte il vostro calore.
Hanno seguito la mia avventura e partecipato con trepidazione e sofferenza alla mia disavventura finale. Le telefonate non si contano quella notte, A Francesco per chiederne i dettagli e conoscere la situazione ogni minuto, alla mia famiglia per confortare e dare un sostegno a Lisa, telefonate per cercare di capire di fare qualche cosa, internet per localizzare la zona e capirne la situazione climatica e i miei ultimi movimenti. Il desiderio era quello di dare una mano con tutta la forza, ma l'impotenza li ha angosciati per quelle interminabili ore.
Una sensibilità fuori del comune. Sono proprio felice di conoscervi. Siete grandi.
E scusate se vi ho fatto star male.
Vi abbraccio Tutti.

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Un ringraziamento a tutti gli altri amici e sostenitori che mi hanno scritto in questo Blog, mi hanno mandato email, mi hanno mandato sms, telefonato e sono venuti a trovarmi.
Grazie per il vostro sostegno ed entusiasmo, mi da carica per continuare a cercare la mia "Linea Immaginaria"

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Ciao a tutti
La vita è un'avventura
Mauri

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Tronchi e rami, una trappola silenziosa che mi ha fatto cadere e sbattere nell'acqua ghiacciata alcune volte.



L'ultima foto fatta nel dedalo fangoso e pieno di detriti prima di chiamare i soccorsi.


Non vedevo dove camminavo e spesso rimanevo incastrato con i piedi tra i rami fitti e marci. Qualche volta credevo di camminare in poca acqua, ma la trappola scattava, i rami si spaccavano e io cadevo con la bici quasi immergendomi completamente. Tremavo e le mani avevano poca sensibilità, l'unica parte del corpo che stava abbastanza bene erano i piedi perchè usavo dei calzari in neoprene.









Sfruttavo la ragnatela di fiumi che si collegano per concatenarne 2 grossi e continuare la risalita. Era un momento di quasi relax perchè mi facevo trasportare dalla corrente, ma l'attenzione era ai massimi livelli perchè nell'acqua torbida poteva nascondersi qualche insidia, tipo rami o tronchi che potevano ribaltarmi o tagliare il mio canotto.





Il fango è stata una costante negli ultimi 4 giorni, risucchiava le mie gambe e staccare il piede per fare un passo era come staccare una ventosa e il rumore era quello dello stappo di una bottiglia di spumante.





18 giorni di esplorazione in una delle zone più remote dell'Alaska e del pianeta. La costa selvaggia che si affaccia sul Golfo dell'Alaska dell'Oceano Pacifico. Con la bici ed un piccolo canotto ho percorso circa 500 km di costa fatta di spiagge di ogni tipo, sabbia, sassi, alghe, fango, paludi, boschi, fiumi, baie. Purtroppo il mal tempo si è scatenato spesso molto furioso che ha reso difficile e molto lenta la progressione. Infatti avevo stimato di impiegare circa 15 giorni con alcuni giorni di riposo. Non è stato così ed il cibo misurato anche se razionato negli ultimi giorni è mancato completamente gli ultimi 2 giorni. La parte finale per raggiungere la pista che porta al villaggio di Cordova era sommersa di fango detriti e i l dedalo di fiumi era impetuoso, la nebbia faceva da sfondo e sono stato costretto a rinunciare all'obiettivo completo chiamando un elicottero della Guardia Costiera Americana. Mancavano meno di 5 km. Comunque una grande e unica avventura che dimostra ancora una volta che i sogni con determinazione ed esperienza possono essere realizzati.


Altra situazione forzata dal mal tempo. Un campo obbligato nella palude con l'alta marea al limite del mio territorio. Naturalmente ho dormito con un occhio solo.




Uno dei pochi fiumi poco pericolosi, preferivo risalirli nella foresta e contro corrente anche se mi costava grande dispendio di energia ed ero sempre bagnato, piuttosto che camminare nelle trappole della colla di fango e delle paludi.



Alcuni passaggi nel bosco mi hanno messo a dura prova, non solo perchè quasi impenetrabili, ma per via dell'orientamento. Si rischia di girare in tondo e il GPS nella vegetazione così fitta non riceve segnali dai satelliti. Una volta sono rimasto in balia di questo mare verde per più di 3 ore ed ho dovuto arrampicarmi su un altissimo albero per capire dove mi trovavo e quale direzione seguire. Nel frattempo quando ne incontravo mangiavo more e lamponi.











Nel bosco, sudavo più che sulla spiaggia e ne uscivo bagnatissimo e divorato dalle zanzare.





Il copertone posteriore si è lacerato sulle spiagge di roccia, tra i tronchi e rami appuntiti. L'ho invertito con quello anteriore e riparato con gomma e nastro all'interno, corda e cinghie all'esterno.


Così era tanta la pioggia che ha alzato notevolmente il livello dell'acqua delle zone più basse e in diversi punti ho dovuto attraversare anche per 3-400 m con l'acqua che a volte mi arrivava alla vita. Il fondo era fangoso e scivoloso, impiegavo molto tempo perchè durante la progressione tastavo il fondo con la pala.

























Un sasso poteva essere un riparo di fortuna per evitare il vento e la pioggia battente, un'occasione per distrarmi dalla fatica di camminare e spingere la bici sui sassi. Non era riposo perchè per accendere il fuoco giravo per cercare legna e impiegavo a volte più di un'ora con la lega inzuppata. Usavo il mio fornellino come accendino. La mente cambiava situazioni di calcolo e gli veniva dato in pasto una situazione nuova per cui lo spirito ne giovava.


Il piacere di vedere questi grandi pezzi di ghiaccio che si muovevano velocemente trasportati dalle maree era una gran distrazione e una sorta di meditazione. Prima verso l'oceano con la bassa marea, poi verso l'interno con l'alta marea. Ma avevo anche la consapevolezza della loro pericolosità perchè l'indomani avrei attraversato la baia nel punto più stretto di circa 5 km. Ho atteso l'alta marea, preferisco essere sbattuto all'interno piuttosto che mandato in oceano aperto tra le gigantesche onde. Ho impiegato poco pù di un'ora per pagaiare da una sponda all'altra.






















Il mattino della partenza dopo aver trascorso 2 giorni in questo posto sotto il telo, fermo e umido nel sacco a pelo. Nebbia, vento e pioggia mi avevano bloccato su una fetta di isolotto sabbioso e fangoso in balia delle maree. Nessun albero per ripararsi e acqua dolce da bere. Fortunatamente nemmeno orsi.


























Anche vivere sul "chi va la" è stata una componente continua dell'avventura, orsi, maree, fiumi, condizioni climatiche erano i nemici da controllare.













L'attraversamento della baia ha richiesto poco più di un'ora sotto la pioggia. L'acqua è ghiacciata ed è l'abitat favorevole per le foche che mi guardavano curiose per qualche secondo e poi quando mi avvicinavo si immergevano spaventate.




A volte quasi le onde mi ostruivano il passaggio e mi urlavano con tutta la loro violenza. Ho forse trasgredito delle regole sacre?



Vivevo la terribile e paurosa sensazione di essere solo al mondo. Mi piace molto questo stadio di incertezza. Questa è una solitudine ricercata e materiale ed arricchisce l'anima, non è assolutamente pericolosa come quella psicologica che a volte si vive anche stando in mezzo agli altri.

























L'alta marea aveva una violenza tale che quasi la schiuma dell'onda infranta sembrava una moltitudine di tentacoli che volevano catturarmi e stritolarmi. Mentre la bassa marea mi sembravano tante mani che cercavano di aggrapparsi con le unghie alla sabbia tentando con tutta la forza di non scivolare all'indietro ed evitare essere inghiottiti dall'oceano. Era quasi una richiesta di aiuto.



Il fuoco mi faceva compagnia e cercavo il suo tepore tutte le sere. Cercavo di tenerlo vivo tutta la notte per ritrovarmelo il mattino pronto a ridarmi calore dopo aver passato la notte nel sacco a pelo umido.



Un giorno intero per superare una spiaggia di sassi lisci e bagnati. Godevo quando trovavo qualche metro di ghiaia.









Il rumore dei muri d'onde che si infrangeva a pochi metri da me era talmente fragoroso che dopo un po quasi mi sembrava di essere nel silenzio assoluto. Questa gran quantità d'acqua mi faceva compagnia e spesso mi fermavo a fissarla, ne ero quasi ipnotizzato.










L'unico giorno che mi ha regalato colori e giochi di luce nel pomeriggio e alla sera.












33 commenti:

  1. Come il tuo solito Mauri, ma come fai a preparare tutto l'ultimo giorno?
    Ti aspetto per un giro in bici alla miniera a mangiare cinghiale. Sei unico ciao Simone

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  2. Ciao Mauri, ti auguro buon viaggio e buon divertimanto. Ciao Marika

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  3. Ciao Maurizio!!!! Goditi questa ennesima avventura e porta tanti racconti dell'Alaska in Sudafrica!
    Ciao, Nick e Faby

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  4. Un grosso in bocca al lupo e buon viaggio. Ti seguiremo con attenzione nei tuoi spostamenti. Ciao Antonio

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  5. Wish you much fun with the alaska bear`s ;-) .
    Have a nice jurney.
    guenther

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  6. Grande Mauri.
    Un grande in bocca al lupo ed un abbraccio.
    Buutaaa ;)
    Matteo, Denise e Nicole

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  7. Vai alla grande Maurizio!!!
    Alex

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  8. Forza Mauri, tutti gli amici della Sardegna e noi di Sardinia Mountainbike ti siamo vicini. Facci emozionare come solo tu sai fare. Portaci con te in questa tua ennesima avventura!
    Antonio M. & C.

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  9. Grande Mauri, anche le foto ci mandi!
    Non so se sia così anche per te ma a vedere le foto si respira grande serenità... immagino il silenzio assoluto e solo il rumore della pagaia.
    Che favola!

    Buon proseguimento e a presto!
    Giacomo

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  10. Bellissima avventura e foto spettacolari che rendono l'idea di che cosa si stia realizzando, grazie Maurizio.
    Wladimiro

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  11. Ciao Mauri vedo che le difficolta non mancano, ma solo una persona come te puo' continuare alle grande.Ti faccio tanti auguri di buon proseguimento un saluto a presto. ps :A casa ci sono tanti Naturaider che stanno vivendo questa avventura e fanno il tifo per te.
    Daniele M.

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  12. Veramente emozionante seguire passo passo questa incredibile avventura! Grazie!!
    Giuseppe

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  13. Forza Mauri l'ultimo strappo, poi ci ritroveremo...davanti a un bel piatto di pesci arrosto e ad un buon bicchiere di vermentino fresco e frizzante! Ale ale ale...

    Wladimiro

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  14. Ciao Maurizio,
    siamo rientrati dal Tortour 2011 sulle Alpi marittime e abbiamo pedalato insieme a te spingendoti nella tua avventura con i nostri pensieri
    Un salutone e buona avventura dalla banda Alpbike - Naturaid goditela tutta e ci racconterai...
    Giorgio

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  15. Ciao Maurizio!! Ti capisco anche io ho un bell'orsetto a casa! Vedrai la prossima andrà meglio! Ho seguito sul blog i tuoi raconti sono molto emozionanti e commoventi... Chissà potrai raccoglierli e scrivere un bel libro!Ah...questo mal di Alaska!! Vedrai ti darà la forza di ripartire!!! Un bacione ai tuoi orsi e un abbraccio forte a tua moglie!!!
    Cristina & Giuseppe P.

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  16. Mauri!! It's Jared in Yakutat! I cannot tell you how releived I am to know you are safe and will return to your family! I have been with you all day brother! I look forward to hearing from you! Big smiles from Yakutat!
    Jared

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  17. E si Mauri, ci hai fatto prendere proprio una bella "strizza", ma alla fine é andata bene...Buon rientro.
    Grazie anche a Francesco che ci ha permesso di vivere in diretta la tua avventura.
    Wladimiro

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  18. Ci hai fatto stare in ansia tutta la notte, era tutto un susseguirsi di telefonate da parte di tutti gli amici qui in Sardegna,non si sapeva più cosa pensare, cercavamo di ipotizzare cosa poteva esserti successo, avrà perso l'attrezzatura, sarà bloccato in qualche isolotto di sabbia...l'unica cosa che ci rincuorava e che riuscivi a mandare tu i messaggi con lo spot, quindi eri ben cosciente. Poi finalmente sono arrivate le notizie e per ultima la tua mail, abbiamo tirato un grosso respiro! Adesso non vediamo l'ora di riabbracciarti. Rimettiti in forma, ti aspettiamo!
    Antonio

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  19. Sei unico come sempre, attendo con ansia i tuoi racconti serali che saranno per noi il top della giornata da Naturaider di settembre...... al 4 ...

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  20. grande Mauri che emozioni!!!
    a presto
    Sebastiano

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  21. Che emozione ci trasmetti. Uniche, che noi persone normali non vivremo mai. Grazie per tutto quello che ci fai imparare. Naturaider Elisabetta

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  22. Che grandissima avventura! Incredibile! Mi ha molto colpito la tua grande energia e calma, è da pochi vivere queste esperienze in completa solitudine. Solamente una persona che ha grandi doti meditative puo raggiungere questa dimensione. Con grande rispetto e ammirazione. Buona esistenza Mario

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  23. Grazie Maurizio di questa bellissima esperienza che ci hai fatto vivere con te. Sembrava essere li, ci hai tenuti con il brivido e il pensiero per 20 giorni. Abbiamo sognato anche noi. Flavia e Paolo BG

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  24. Ciao Mauri sei un grande,non ci sono parole per
    definire ciò che fai!vera emozione
    a presto Michele Pinna

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  25. una cosa straordinaria
    grandissimi complimenti, Benedetto

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  26. Complimenti, grande avventura.
    Ti seguo da quasi 10 anni e invidio la tua energia ancora viva nell'affrontare come sempre progetti estremi. Sei inesauribile. Con tanta ammirazione, Giuliano PD

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  27. Complimenti. Grandissima avventura selvaggia. L'ultima frontiera. Sei unico e super. Un'ammiratrice. P.T

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  28. Ho fatto partire il video del tuo racconto, che avevo già visto ieri, lasciando solo l'audio, poi contemporaneamente guardavo le foto che hai pubblicato oggi. Mi è sembrato di vivere la tua avventura in prima persona. E' stata una strana sensazione, non so dirti se piacevole, sicuramente emozionante. Appena ti riprendi, dando il dovuto prioritario posto ai tuoi "orsetti" e alla tua famiglia, tutti gli amici Sardi ti vogliono incontrare e sentire di persona i tuoi racconti di questi 18 gg in Alaska, magari, come è nostro solito, davanti a qualche piatto fumante e ad una bottiglia di vino! A presto. Antonio

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  29. Grande Maurizio
    bentornato e un grande saluto da tutta la banda
    Alpbike

    Giorgio

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  30. Che avventura ragazzi
    ho guardato le foto con calma
    Bellissima avventura e bellissimi posti
    Complimenti Mauri

    Giorgio

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  31. Ciao Maurizio, le tue foto sono spettacolari...che grande forza hai avuto per affrontare questa avventura!!!!!
    Complimenti!
    E fra poco avrò il piacere e l'onore di conoscerti..sarò nel gruppo del viaggio in sardegna con le MTB:)
    Inoltre ho visto la foto della tua famiglia e dei tuoi orsetti...e ho scoperto che la mia orsetta ha lo stesso nome della tua... Greta :)
    A presto
    Lorella

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  32. Grande Maurizio, i miei complimenti sinceri, grande avventura, grande passione, bellissime foto. Chissà che un giorno le nostre strade ci facciano incontrare... Buona Vita. Mauro

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  33. ciao io e te abbiamo la stessa eta' e abitavano tutte e 2 al Rione Degasperi, te lo ricordi? Eri sempre triste e restio a parlare e sono contenta di vedere che con la tua volonta' hai saputo raggiungere i tuoi obiettivi e la tua energia a non mollare deve essere di esempio per tanti ragazzi che non sanno mai cosa fare e che strada intraprende.Complimenti e in attesa di nuove immagini della prossima avventura ti saluto.Patrizia

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